Komorebi: La Bellezza dell’Impermanenza e la Scelta della Serenità

Nella cultura giapponese esiste una parola che porta con sé una bellezza sottile e profonda: Komorebi. Questo termine poetico descrive la luce che filtra attraverso le foglie degli alberi, un fenomeno che accade in momenti particolari della giornata o durante certe stagioni. È una luce che, pur essendo visibile, è già mutata, perché ogni riflesso è il risultato di un attimo fuggente e cangiante. La luce che vediamo non è mai la stessa di un istante prima: tutto è in continuo cambiamento.

Komorebi ci insegna la legge spirituale dell’impermanenza. La luce che attraversa le foglie ci ricorda che nulla è destinato a rimanere invariato. Anche il dolore, anche la sofferenza, sono transitori, proprio come ogni stagione che cambia e ogni giorno che finisce. Allo stesso modo, il nostro corpo è destinato a mutare, a invecchiare, a lasciarci, ma, come la natura ci insegna, anche se le foglie cadono e i fiori svaniscono, la radice, il rizoma, resta. La vita continua, insomma, natrualmente nella sua ciclicità.

Se riflettiamo un po', noi tutti possediamo una parte di noi che resiste al cambiamento: la nostra anima. A differenza della mente, che tende a rimuginare, a restare ancorata a pensieri e preoccupazioni, la nostra anima conosce la strada da percorrere. Essa è in grado di abbracciare l’impermanenza senza paura, perché sa che ogni momento, ogni emozione, ogni esperienza è un passaggio, un’occasione per evolversi.

Vivere una spiritualità profonda significa imparare a cogliere questi attimi fuggenti, a riconoscere la luce tra le foglie della nostra esistenza. Significa fare una scelta, una scelta quotidiana di mantenere alte le nostre vibrazioni. La serenità non è un dono che arriva dall’esterno, ma una scelta che possiamo fare dentro di noi. Allo stesso modo, anche il dolore, purtroppo, è una scelta, una scelta che possiamo limitare, o quanto meno trasformare, se ci permettiamo di guardare al di là del nostro attaccamento al dolore stesso.

La serenità non è una condizione che arriva per caso, ma il frutto di un impegno consapevole. Guardare la luce che filtra tra le foglie è una metafora potente di come possiamo imparare a vivere nel presente, accogliendo il cambiamento con apertura e senza paura. Ogni attimo, anche il più doloroso, è destinato a passare. L’unica cosa che resta è la nostra capacità di riscoprire, in ogni momento, la bellezza della vita che scorre e la luce che filtra tra le ombre.

Impariamo, quindi, a scegliere di vivere pienamente, a scegliere di non rimanere attaccati ai pensieri e alle emozioni che ci trattengono. La serenità è una scelta. Il dolore, pure. La luce che filtra tra le foglie ci insegna che tutto passa, ma tutto ciò che è veramente importante resta.

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